"Al Roxy Bar"

Lunedì, tardo pomeriggio, Harry sta percorrendo l’ottava Avenue, in quel momento molto intasata dal traffico del rientro, cinque minuti prima era stato fermato da una volante della polizia, le solite richieste di rito, documenti e patente che l'uomo aveva subito porto al poliziotto sicuro di non aver fatto nulla che potesse nuocergli. Il poliziotto dopo aver esaminato bene i documenti e controllato che fossero in regola, mentre li ridava ad Harry gli disse: “bene signore è tutto a posto, tutto regolare”, quindi prendendo un blocchetto da una tasca della divisa continuò: “ma devo sanzionarla perché ha uno dei fari posteriori rotto e questo le costerà una multa di cento dollari”. Quest'affermazione lasciò di stucco l'uomo che ignorava che uno dei fari fosse rotto, se l'avesse saputo, il venerdì precedente prima di tornare a casa, avrebbe l'asciato l'auto al suo amico carrozziere Benny che gliela avrebbe riparata in tempo e non avrebbe preso una salata multa. Harry senza proferire parola prese il foglietto della multa che il poliziotto gli stava porgendo quindi un po’ innervosito gli rispose: “grazie agente, sarà mia cura farlo riparare al più presto!” Quindi con un gesto della mano salutò il poliziotto e rimise in moto l'auto diretto al Roxy Bar, un locale poco lontano dove sapeva di poter trovare sua moglie Camilla insieme alla sua amica Paula come tutti i lunedì, per il loro happy hour settimanale. Mentre parcheggiava vide le due donne che, sedute ad un tavolino, sorridevano e chiacchieravano davanti a due calici di spritz e un piatto di stuzzichini, quindi sceso dall'auto, a passo spedito, anche troppo dato che intruppò più di qualche passante che camminava in senso contrario, si diresse verso di loro. Non appena le ebbe raggiunte si pose alle spalle di Camilla, che per questo non l'aveva visto arrivare e con gesto deciso gettò sul tavolo il verbale della multa, la donna si girò sorpresa, immaginando che fosse qualche importuno, ma nel vedere il marito in piedi dietro di lei, con una eloquente espressione del viso che valeva più di mille parole, esclamò sfoderando un sorriso:” Tesoro, ti immaginavo già a casa, cosa ci fai qui?” Intanto Paula, anch'essa rimasta sorpresa dall'arrivo improvviso dell'uomo, visibilmente in collera, rendendosi conto che sarebbe stata testimone di un alterco coniugale, per non turbare ulteriormente la situazione, facendo finta di nulla cercò di accomiatarsi dicendo:” Beh Camilla, è tempo che io vada, ci vediamo domani, d’accordo?” Ma Harry con voce severa la fermò subito:”no Paula, non è il caso che tu vada via, anzi è importante che resti!” Poi, rivolgendosi verso Camilla con altrettanta severità, indicando il foglio sul tavolo, quasi a denti stretti le chiese: “sai cos'è questo?” Camilla, ora più intimorita che sorpresa dal tono con cui il marito le stava parlando, guardando con più attenzione il foglio, a voce bassa sussurrò: “tesoro, è un verbale di contravvenzione!” “e sai perché?” Chiese con lo stesso tono Harry. La donna, guardandosi intorno si era accorta che gli altri avventori del bar, avvertendo il tono alterato di Harry si erano girati verso di loro, e quindi, arrossendo in viso per l'imbarazzo e deglutendo a fatica rispose:” No Harry” “te lo dico io perché hanno trovato il fanale di dietro rotto, e mi hanno fatto cento dollari di multa”, esclamò l'uomo con un tono di voce sempre più alto, poi continuò:”ora dovresti essere così gentile da spiegarmi come è potuto accadere che il fanale di dietro si sia rotto dato che venerdì sera, quando sono tornato dal lavoro era sano! … Sai spiegarmelo?” Camilla, sempre più imbarazzata, sapendo benissimo che il fanale si era rotto mentre faceva manovra al parcheggio del centro commerciale dove era andata a fare shopping tossicchiando rispose:”non lo so Harry, davvero, forse sarà stato sabato, quando al parcheggio del centro commerciale ho urtato una colonnina di marmo”. La sua risposta ebbe il risultato di incollerire ancor di più il marito: “ti costava tanto dirmelo? Se me lo avessi detto non appena tornata a casa avrei portato immediatamente la macchina da Benny che l'avrebbe riparata subito e non mi avrebbero fatto la multa!” Camilla, sentendosi addosso gli sguardi dei presenti e dell'amica Paula, arrossendo abbassò lo sguardo: “hai ragione Harry, avrei dovuto dirtelo, e che non ci ho pensato, non lo ritenevo importante, scusa!” Harry alzando gli occhi al cielo con voce severa esclamò:” Ma sentitela, non ci ha pensato, non lo riteneva importante, eh già, quando sei tornata a casa eri sicuramente troppo presa da quello che avevi comprato al centro commerciale per mettermi al corrente del danno fatto alla macchina!” Intanto i presenti, inconsapevoli di come la situazione si sarebbe evoluta, osservavano con crescente attenzione e curiosità la scena. Camilla, sempre più imbarazzata dalla situazione cercava in ogni modo di mitigare la collera del marito: “mi dispiace ho sbagliato, avrei dovuto dirtelo, ti prego scusami, ma non facciamo scenate qui, adesso andiamo via e ne parliamo a casa, d’accordo?” Mentre lo diceva fece per alzarsi ma il marito le poggiò con forza una mano sulla spalla ed esclamò:” Non ci penso nemmeno a parlarne a casa, ne parliamo qui e subito, davanti a tutti, hai sbagliato e adesso paghi alla presenza della tua amica Paula, di tutte queste persone e dei camerieri, così che in futuro tu non faccia più sbagli del genere!” Così dicendo Harry, fra la sorpresa di tutti i presenti e soprattutto di Camilla afferrò la moglie per un braccio, costringendola ad alzarsi, poi, dopo essersi seduto al suo posto, la coricò a pancia sotto, senza sforzo, sulla sua gamba destra, quindi mentre con una mano le spingeva in basso la testa, con l’altra le tirava su la gonna abbassandole poi le mutandine fino alle ginocchia. Provocando, con questo gesto plateale, non solo la profonda vergogna nella donna, che arrossì violentemente, fino all'attaccatura dei capelli, sapendosi esposta con le formose natiche nude davanti a tutti, ma suscitò anche l'ilarità dei presenti che non si aspettavano di certo di assistere allo spettacolo di un bel sedere sculacciato a dovere. Harry bloccò con la sua, le gambe della moglie, e così facendo le sue belle rotondità posteriori si vennero a trovare più in alto rispetto alla testa, dando così ai presenti la più completa visione non solo del suo giunonico fondoschiena ma anche delle sue intimità più nascoste Poi, Harry, incurante delle proteste e dei sgambettamenti della moglie che tentava in vano di sottrarsi alla cocente umiliazione di una sculacciata pubblica, alzò il braccio sinistro e, subito dopo, la sua grossa mano impattò sulla natica sinistra di Camilla, che gridò più per l'umiliazione che per il bruciore, che, con gli sculaccioni che seguirono, non tardò molto ad infuocarle entrambi i globi posteriori. Harry colpiva con forza e severità, e nel locale risuonava il rumore dei cocenti sculaccioni che riscaldavano e coloravano sempre di più il fondoschiena di Camilla, fra l'ilarità dei presenti e soprattutto dell'amica Paula, che, all’inizio, aveva assistito silenziosa all'evolvere degli eventi, ma poi, essendo una famosa disegnatrice a tema spanking ed anche una vera appassionata del genere, non le era parso vero di assistere di persona ad una vera e severa sculacciata punitiva. Per questo si era alzata e posizionata alle spalle della povera Camilla per gustarsi, come i presenti, lo spettacolo delle belle natiche dell'amica che ondeggiavano di qua e di là nel tentativo di sottrarsi alla punizione, osservando come il sedere si stava colorando di un rosso sempre più intenso, e lasciava intendere che anche il bruciore doveva essere veramente intenso. Camilla strillava e piangeva sotto la granula di sculaccioni che si stava abbattendo senza pietà sul suo sedere e intanto, con la coda dell'occhio, vedeva la sua cara amica Paula e tutti gli altri ridacchiare e fare commenti divertiti sulle sue disgrazie, cosa che le fece provare una profonda vergogna. Ma ancor più si sentì sprofondare quando Paula, con un sorriso malizioso sulle labbra, avvicinatasi ad Harry, gli disse all’orecchio, ma abbastanza forte affinché anche gli altri sentissero:” Complimenti Harry, stai proprio facendo un ottimo lavoro di riscaldamento sulle natiche della nostra Camilla, si stanno proprio arrossando bene, chissà come le bruciano, poverina, e che vergogna starà provando a stare così, col fondoschiena nudo mentre, davanti a tutti, si sta prendendo una bella dose di sculaccioni, per non parlare poi della passerina così in bella mostra!” Harry ricambiò il sorriso di Paula quindi, senza interrompere la sculacciata le rispose : “ci puoi scommettere, sto facendo un ottimo lavoro Paula! Come sempre del resto, ogni qual volta Camilla ha bisogno di queste cocenti attenzioni”. Poi continuò: “ Ti assicuro che le accade molto più spesso di quanto pensi di venire distesa sulle mie ginocchia e sculacciata a dovere, per poi ritrovarsi nell'angolo con le sue belle natiche ardenti e purpuree, come lo saranno anche oggi, quando avrò finito, e ti assicuro che per qualche giorno le sarà impossibile sedersi”. Per la povera Camilla sembrava che il tempo non passasse, sapeva soltanto che il terribile bruciore, proveniente dalle natiche, era diventato ormai insopportabile, e dunque con tutto il fiato che aveva in gola singhiozzava e supplicava il marito di smettere. Harry, lasciò passare ancora cinque minuti di fuoco, poi si fermò, aiutò la singhiozzante Camilla ad alzarsi e mentre questa cercava di ricomporsi come meglio poteva la sua cara amica Paula le si avvicinò e la avvolse in un abbraccio consolatorio dicendo a voce alta:” Povera, povera Camilla, su non piangere più cara, lo so che il sedere ti brucia tanto, vero?” La poveretta, non colse il sottile piacere col quale Paula la consolava, e rispose tra i singhiozzi “sì, mi brucia da morire.” E ancora continuò l’amica :”lo credo bene che ti brucia cara, sembra un bel sole al tramonto per quanto è rosso e sicuramente altrettanto rovente, tranquilla su, passerà, quando starete a casa il tuo Harry ti ci metterà della crema rinfrescante ed il bruciore, passerà anche se, come ha detto lui non potrai sederti per un po’. In compenso hai offerto a tutti noi il meraviglioso spettacolo delle tue meravigliose natiche sculacciate a dovere, talmente bello che voglio usarlo come soggetto per uno dei miei disegni, non sei contenta?” E mentre faceva questo discorso, Paula, sempre abbracciando Camilla e insieme ad Harry uscirono dal Roxy Bar, fra l'ilarità dei presenti. Erano passate alcune settimane dalla sera in cui Paula aveva assistito, con molta sorpresa ma soprattutto con molta soddisfazione allo spettacolo offerto dalla sua amica Camilla mentre veniva con severità sculacciata pubblicamente dal marito. La visione delle superbe e giunoniche natiche della corrigenda diventare sempre più rosse e bollenti davanti agli sguardi divertiti dei clienti presenti al Roxy Bar l'aveva talmente emozionata da non riuscire a togliersela dalla mente dato che lei era da sempre appassionata di spanking oltre che una famosa disegnatrice. Ormai persino la notte sognava di arrossare e riscaldare a dovere l'opulento fondoschiena dell'amica, e dunque, non riuscendo più a resistere alla tentazione di godere del piacere di elargire cocenti sculaccioni su quegli ammalianti globi posteriori, dopo molti scrupoli dato che si trattava della sua migliore amica, finalmente si era decisa a telefonarle per invitarla a casa sua a prendere un aperitivo per poi cenare fuori e festeggiare il nuovo appartamento in cui era andata ad abitare. Camilla, ignorando quali fossero le vere intenzioni dell'amica aveva accettato subito e con piacere l'invito, quindi, dopo aver avvertito il marito che quella sera sarebbe stata impegnata con Paula, prendendo un taxi raggiunse l'abitazione dell'amica in perfetto orario. Paula la fece subito accomodare e le mostrò il nuovo appartamento, che per la zona in cui si trovava e per l'arredamento piacque molto a Camilla. Dopo un po' di convenevoli Paula la invitò vedere lo studio dove lavorava ad accomodarsi su una delle poltrone che si trovavano lì, quindi la lasciò temporaneamente per andare in cucina dove, con preparò due deliziosi aperitivi. Mentre Paula era in cucina Camilla non poté fare a meno di notare che fra le due poltrone c'era un tavolinetto con sopra alcuni strumenti per lo spanking, ma lì per lì non ci fece caso, pensando che servissero all'amica per i suoi disegni senza sapere che di lì a poco avrebbe dovuto ricredersi. Mentre sorseggiavano l'aperitivo Paula guardava con un sorriso sornione l'amica quindi, volendo tastare un poco il terreno le disse: “ Camilla, da quanto tempo siamo amiche?” La donna, presa alla sprovvista dalla domanda un po' titubante rispose:”non saprei Paula, direi da bambine, siamo per cosi dire cresciute insieme visto che abitavamo vicine, perché me lo chiedi?” Continuò Paula: “ Perché, anche se ci conosciamo da tanto tempo ignoravo che frequentemente finisci coricata sulle ginocchia di tuo marito per farti riscaldare a dovere le tue stupende natiche.Come ben sai, essendo una famosa disegnatrice di spanking, ne ho visti di fondoschiena ma il tuo, scusa la franchezza, è semplicemente meraviglioso, vedere il tuo giunonico mappamondo diventare sempre più rosso, sempre più ardente sotto la mano sculacciatrice di tuo marito mi ha dato delle sensazioni talmente forti che, come ti avevo detto quella sera, non ho potuto fare a meno di trasferirle sulla carta quelle sensazioni e appena tornata a casa mi sono messa subito a disegnare la tua superba sculacciata, ecco, questo è il disegno, spero ti piaccia”. Paula porse all'amica il disegno che aveva fatto, che esprimeva benissimo la scena a cui aveva assistito, con il movimento delle figure che parevano prendere vita, ne facevano un autentico capolavoro. Camilla, alla vista di quel disegno così ben fatto, così reale, ebbe quasi un sussulto ed arrossì violentemente ripensando alla vergogna provata quando si era ritrovata sulle ginocchia del consorte con le natiche nude esposte allo sguardo dei presenti e sculacciata pubblicamente. Quindi con un filo di voce sussurrò:” Non farmici pensare Paula, ho provato una tale vergogna mentre Harry mi sculacciava lì, davanti a tutti che sarei voluta morire “. Paula, dal canto suo era intenzionata a raggiungere ad ogni costo il fine che si era prefissata e sorridendo, con voce pacata, dopo aver preso in mano uno degli strumenti che si trovavano sul tavolinetto, precisamente un tawse, cercò di calmare l'amica che cominciava ad agitarsi. Parlandole con calma disse che capiva la vergogna che aveva provato in quel momento, il bruciore delle sculacciate, ma rassicurò che, almeno per lei è stata un'esperienza a dir poco esaltante, che per notti intere aveva sognato di rivivere in prima persona”. Camilla, guardandola sorpresa le chiese:”in che senso in prima persona?” Quindi Paula guardandola in viso continuò :” Nel senso che desidero ardentemente riscaldare a dovere le tue stupende natiche, ecco il motivo di questi bei giocattoli sul tavolino, mi serviranno per darti una sculacciata che ricorderai per molto, molto tempo tesoro, soprattutto quando dovrai sederti”. Detto questo Paula, prima che Camilla se ne potesse rendere conto, la tirò sulle ginocchia quindi con decisione alzò il bel vestitino a fiori che indossava e le abbassò con altrettanta decisione le mutandine, mettendo a nudo le opulente natiche della donna, che incredula non si aspettava di certo di finire coricata sulle ginocchia dell'amica per essere sculacciata a dovere. Paula alzò il braccio ed in breve tempo il tawse cominciò a arrossare e riscaldare il fondoschiena di Camilla che, sotto i colpi brucianti dello strumento, cominciava a sgambettare ed a supplicare l'amica, a cui però la donna pareva non dare ascolto perché, dopo aver usato il tawse lo posò, accarezzò con delicatezza le già bollenti natiche dell'amica dicendo:” Su, su tesoro, non piangere, dovrai passare ancora molto tempo sulle mie ginocchia, ci sono gli altri strumenti che desidero provare sulle tue stupende chiappe, non vorrai consumare tutte le tue lacrime ora che abbiamo appena cominciato.” Poi sistemò meglio l'amica sulle ginocchia, con una gamba bloccò le sue, con il braccio sinistro le bloccò il destro dietro la schiena in modo che non potesse in alcun modo tentare di evitare le sculacciate, quindi afferrò il robusto paddle di cuoio che stava sul tavolino ed iniziò a colpire con severità le indifese natiche dell'amica. Camilla, sotto i roventi colpi del paddle di cuoio aveva ricominciato il balletto delle gambe, pur limitato dal fatto che la gamba dell'amica le impediva i movimenti. Riusciva a malapena ad agitare le natiche in ogni direzione, nel disperato tentativo di schivare qualche colpo dello strumento che, facendo il suo dovere, le arroventava e arrossava il fondoschiena sempre di più. La poveretta oramai singhiozzava e supplicava, sotto l'infernale gragnuola che si stava abbattendo sulle sue martoriate rotondità posteriori, suppliche e singhiozzi parevano non muovere a pietà l'amica che con inaspettato vigore le stava impartendo una sculacciata a dir poco memorabile. Quando Paula si fu stancata di usare il paddle lo posò sul tavolino, aiutò la frastornata e singhiozzante amica ad alzarsi e senza neanche darle tempo di riprendersi la fece inginocchiare sulla poltrona, prese il martinet di cuoio e con questo somministrò sulle ormai scarlatte e ardenti natiche dell'amica l'ultima parte della punizione. Le grida della povera Camilla echeggiarono nuovamente sotto i baci ardenti del martinet e le sue natiche ripresero ad ondeggiare sotto lo sguardo soddisfatto di Paula che fino a quel momento si era goduta ogni attimo di quell'esperienza tanto desiderata e che avrebbe voluto far durare all'infinito. Ma siccome tutto prima o poi finisce anche Paula, seppur a malincuore dovette porre fine alla punizione con estremo sollievo dell'amica che, con il corpo scosso dai singhiozzi, non ne poteva più dell'intenso bruciore che sentiva alle natiche. Quindi Paula vedendo l'amica sofferente con delicatezza le accarezzò i sedere purpureo e ardente sussurrandole in un orecchio: “su, su cara, è tutto finito, non ti alzare ancora, rimani ancora un poco così, giusto per darmi il tempo di mettere su un foglio il meraviglioso spettacolo delle tue natiche”. A quelle parole Camilla, docilmente obbedì rimanendo in quella posizione, non immaginando che l'amica, prima di mettersi a disegnare e senza essere vista e sentita aveva telefonato ad Harry... Quell'attesa per Camilla era snervante, non capiva perché l'amica ci mettesse così tanto per prendere un foglio e una matita, si sentiva a disagio in quella posizione, inginocchiata sulla poltrona con le belle natiche arrossate e bollenti in bella mostra, quasi che, da un momento all'altro dovessero essere ammirate da sguardi indiscreti. Persa nei suoi pensieri la donna non fece caso che avessero bussato alla porta e solo quando sentì un sommesso parlottio provenire dal corridoio, farsi sempre più forte man mano che avvicinavano al salone, volgendosi, con suo grande sgomento vide Harry che la guardava, il suo sguardo era un misto di sorpresa e compiacimento nel vedere la moglie in quella posizione e con le rotondità posteriori infuocate. L'uomo sorrise divertito mentre Paula, anch'ella sorridendo ed ammiccando in direzione di Camilla gli disse:”che te ne pare Harry? Lo so che sei sorpreso di trovare Camilla in questo stato, ma come ben sai, sono una disegnatrice di spanking ed è da quando l'altra sera ti ho visto riscaldarle a dovere le belle natiche che morivo dalla voglia di fare altrettanto, spero che non me ne vorrai!” Per tutta risposta Harry avvolse con un braccio le spalle dell’amica: “ma che dici carissima, anzi, devo dire che hai fatto un ottimo lavoro, le natiche della nostra Camilla sono belle rosse e devono bruciarle parecchio, vero cara?” Chiese l'uomo con tono amorevole alla singhiozzante Camilla che, tirando su con il naso rispose piagnucolando: “si Harry, mi brucia tanto”. Harry e Paula, sentendo il suo tono lamentoso scoppiarono in una sonora risata, così l’umo , mentre le accarezzava dolcemente i globi infuocati le sussurrò:” Povera la mia Camilla, con il suo bel fondoschiena tutto rosso rosso, e senti come è bello caldo!” Quindi si complimentò ancora con Paula per l’ottimo lavoro fatto sul sedere di Camilla “grazie Harry” Rispose la donna sorridendo soddisfatta del proprio operato. Poi l’uomo aggiunse:”però Paula, queste belle natiche sono una vera tentazione, rosse, bollenti ed invitanti, non posso proprio fare a meno di dare il mio contributo con un ulteriore risaldamento”. Quindi senza dare a Camilla neanche il tempo di protestare alzò il braccio ed il primo di molti e tanti sculaccioni cadde sul già martoriato sedere della donna che cominciò a cantare con tutto il fiato che aveva sotto la granula dei brucianti sculaccioni che il consorte le stava con vera dovizia e severità somministrando, sotto lo sguardo compiaciuto di Paula. La manona di Harry colpiva con ritmo cadenzato ora la natica destra ora la sinistra con colpi ai quali la povera Camilla reagiva gridando e agitando le natiche nel tentativo inutile di evitare qualche sculaccione. Era quasi arrivata al limite della sopportazione quando il suo Harry si fermò e rivolgendosi a Paula, ammiccando le disse:”se adesso la tocchi sotto la troverai bagnata fradicia, così ti renderai conto di quanto la nostra Camilla si ecciti quando ha il suo bel sedere rosso e bollente”. A quelle parole il viso della povera Camilla avvampò per la vergogna, non avrebbe voluto che il marito rendesse pubblico il suo intimo segreto, come non avrebbe voluto che l'amica scoprisse quanto le piacesse e quanto la eccitasse essere sculacciata. Ma era talmente frastornata da non accorgersi che già la mano di Paula, seguendo il consiglio di Harry le stava accarezzando l'intimità più segreta, e solo quando la sentì esclamare sorpresa: “hai ragione Harry, è bagnatissima” Camilla si sentì veramente sprofondare per la vergogna. Nel sentire l'intimità dell'amica fradicia di umori Paula non riuscì a resistere alla tentazione di stuzzicarle il bocciolo segreto che sentiva gonfio di desiderio e pronto ad esplodere, e quindi mentre Harry riprendeva a riscaldare con maggior foga le natiche della moglie, Paula, dopo aver lubrificato bene il bocciolo segreto cominciò a torturarlo dolcemente, provocando in Camilla un crescendo di piacere che esplose infine in un urlo liberatorio, che lasciò esausta e soddisfatta, abbandonata con le natiche infiammate sullo schienale della poltrona. Harry e Paula attesero un po’ affinché Camilla si riprendesse dall’estasi del piacere che l'aveva travolta con un fiume in piena, quindi, dopo che la donna si fu ripresa e ricomposta lei ed Harry presero congedo dalla casa di Paula, non senza la promessa che da quel momento in poi anche Paula avrebbe potuto godere delle superbe natiche dell'amica riscaldandogliele ogni qual volta ne avesse avuta aveva voglia. Non appena arrivati a casa Camilla ed Harry, ancora eccitati da quanto era accaduto prima, in casa della loro amica Paula, si precipitarono in camera da letto, si denudarono e quella sera fecero l'amore come non lo avevano mai fatto fino a quel momento.